San Clemente a Casauria: gioiello della terra d’Abruzzo risorto dopo il terremoto

Il progetto ha previsto il recupero architettonico e artistico dell’Abbazia di San Clemente a Casauria, gravemente danneggiata dal sisma del 6 aprile 2009. L’Abbazia, monumento nazionale e gioiello fra i più amati ed antichi della terra d’Abruzzo, fu costruita nell’anno 871 dall’imperatore Ludovico II, pronipote di Carlo Magno, a seguito di un voto fatto durante la prigionia nel ducato di Benevento.

Nei secoli successivi fu soggetta a numerosi saccheggi: nel 920 da parte dei Saraceni e nel 1076 da parte dei Normanni, che la distrussero. L’abate benedettino Grimoaldo intraprese la sua ricostruzione, che fu riconsacrata solennemente nel 1105.

I lavori di ricostruzione terminarono solamente nella seconda metà del XII secolo, sotto la conduzione dell’abate Leonate.

Nel 1348 subì gravi danni a causa del terremoto: si persero splendidi particolari architettonici e nel restauro che si fece cento anni dopo il terremoto, molte parti non cadute vennero soppresse o mascherate da nuove costruzioni.

Il recupero architettonico dell’Abbazia è stato inserito dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali nella lista dei 44 monumenti nazionali da salvare dopo il terremoto ed è stato il primo intervento di restauro a disporre, immediatamente dopo il sisma, di un progetto esecutivo (presentato alla stampa internazionale e nazionale già il 1 luglio 2009), di una data certa per la consegna dei lavori e di una precisa definizione dei tempi di realizzazione.

Allo scopo, è stato sottoscritto il 1° ottobre 2009 presso il Ministero dei beni culturali una partnership tra il Presidente della Regione Abruzzo, in qualità di Commissario per la ricostruzione, dal Vice-Commissario delegato per la salvaguardia del patrimonio culturale,il World Monuments Fund Europe (WMF) e la Fondazione PESCARABRUZZO.

È stato previsto un costo complessivo di € 1,4 milioni, coperto interamente dalla Fondazione PESCARABRUZZO (€ 750.000) e dal WMF ($ 940.000). Il 25 gennaio 2010 i lavori sono stati affidati in via definitiva all’impresa esecutrice con la conseguente apertura del cantiere.

Gli interventi hanno interessato sia i profili di generale stabilità dell’importante monumento nazionale (parete di timpano, abside, archi che presentavano fessurazioni e sbilanciamenti della muratura, colonne e pilastri), sia gli elementi decorativi contenuti nel suo interno (ambone e candelabro).

Alla progettazione hanno contribuito i tecnici della Sovrintendenza e una equìpe dell’Università di Roma Tre. L’8 aprile 2011 si è proceduto, con una solenne cerimonia, alla reinaugurazione del prezioso complesso monumentale.

 

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