Con una sentenza emessa dal Consiglio di Stato, è stata accolta in via definitiva l’istanza di Gestioni Culturali, Ente Strumentale della Fondazione Pescarabruzzo, sancendo la piena legittimità dell’acquisto e della successiva riqualificazione edilizia dell’immobile sito in via Cesare Battisti a Pescara, noto come Ex Elaiotecnica.
Il contenzioso, di natura amministrativa, nasce nel 2018, quando, a seguito della cessione del bene da parte della Provincia alla Gestioni Culturali, dopo tre aste pubbliche deserte, la Soprintendenza ha contestato la validità dell’atto di trasferimento per presunta violazione delle disposizioni del Codice dei Beni Culturali, riconducendo ad esse le peculiarità l’immobile ceduto.
La Gestioni Culturali, rappresentata dagli avvocati Giancarlo Tittaferrante e Andrea Luccitti, ha sempre sostenuto la legittimità dell’intera operazione, finalizzata esclusivamente a tutelare l’interesse generale attraverso il recupero di un edificio in stato di profondo degrado, riportandolo a nuova vita con la nascita del quinto ISIA d’Italia, un Istituto Superiore per le Industrie Artistiche del Ministero dell’Università, vera eccellenza internazionale nell’ambito del design.
Dopo un primo rigetto del ricorso da parte del TAR Abruzzo – Sezione di Pescara, il Consiglio di Stato ha accolto integralmente l’appello principale di Gestioni Culturali nonché l’appello incidentale proposto dalla Provincia, riconoscendo in particolare la fondatezza delle doglianze in merito alla inesistenza del requisito della vetustà dell’immobile al momento della compravendita.
Il Supremo Consesso ha altresì affermato che i dubbi sollevati sull’idoneità temporale del vincolo culturale sono risultati non supportati da elementi oggettivi, rilevando come la data di completamento dell’edificio non fosse antecedente al marzo 1948, e che dunque non fossero ancora decorsi i 70 anni richiesti dalla normativa vigente per poter essere sottoposto a tutela.
La sentenza, di cui è stato relatore il Consigliere Roberto Caponigro, ha evidenziato come la documentazione utilizzata dalla Soprintendenza non fosse idonea a giustificare l’imposizione del vincolo culturale e come la condotta della Gestioni Culturali sia stata pienamente trasparente, collaborativa e rispettosa delle regole procedurali.
“La sentenza del Consiglio di Stato restituisce verità e giustizia a un’operazione che ha avuto come unico obiettivo il recupero e la valorizzazione di un bene pubblico e la nascita di un importante polo accademico per formare i giovani in una frontiera innovativa di grande attualità. Siamo orgogliosi di aver agito sempre nel pieno rispetto della legge e nell’interesse collettivo”, ha dichiarato il Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, Nicola Mattoscio.
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La Fondazione, tramite il proprio Ente Strumentale, ha dunque ottenuto una vittoria significativa che conferma la legittimità istituzionale e la solidità progettuale di un’iniziativa ad altissimo valore culturale, formativo, urbanistico e architettonico.
L’ ISIA Pescara Design rappresenta oggi una delle esperienze più avanzate nel campo del design, e questa sentenza rafforza ulteriormente il suo ruolo strategico per il territorio abruzzese e nazionale.